Tu non ti pieghi
a filo d’erba,
pettinata dal vento.
Stai su,
a girasole,
ma nemmeno la sua luce ti
cattura.
Scorri,
questo si,
ma non sfoci.
Forse ritorni nella terra,
sparisci in una faglia.
Ti fai animale,
predi,
catturi,
dilani.
E poi riposi,
felino sazio e insanguinato.
Io,
solo,
ti contengo.
Ti ospito,
non senza protestare.
Io sono il demiurgo,
tu il mondo.
Ti contengo
