Un bambino è cullato. Oscillazioni senza angoli fibrillano pace nel mondo.
Una mano grande contiene la piccola. Scalda e si scalda, che l’epopea sarà lunga e dolorosa.
Occhi a pallone luccicano nel buio ventoso. Vegliano il respiro ricevuto in regalo, si contraggono nella paura che si tagli…si fermi.
Re e regine vestite di stracci rendono omaggio al piccolo. Portano in dono schegge di speranza e coperte bucate.
Io in piedi davanti alla grotta di cartapesta, contemplo l’assenza.
Il presepe strangolato dai fiocchi regalo vive sul ponte di una nave.