La canterò,
quella canzone che non so scrivere.
Uscirà dal mio terreno come un filo d’erba a primavera.
La fischierò finché le parole si adageranno sulla melodia,
senza permesso,
senza fatica.
Il dolore e la gioia l’avranno ispirata, innaffiata di storie e immagini.
La canterò,
e ascolterò la mia voce rompere gli specchi in cui sono riflesso.
Starò sotto il palco,
ad un soffio da me,
dove la mia canzone si sente meglio.