Lo zaino aperto sul tavolo, come una bocca affamata.
La lista di cose da portare gira nelle mani ansiosa ed entusiasta
– mappa, da tenere sempre in tasca ed aprire mai. Perdersi è l’obiettivo
– borraccia da riempire con le storie che ti racconteranno. Ne berrai quando la tua vita sembrerà secca come uno straccio al sole
– cannocchiale, per guardare sempre più lontano dei tuoi piedi, che non sono il centro del mondo
– lente d’ingrandimento per guardare meglio i tuoi piedi, che sono il centro del mondo
– fazzoletti di stoffa, ci asciugherai i sudori tuoi e di chi camminerà con te per un tratto
– calze calde, che certe sere solitarie farà freddo dentro e fuori
– chitarra per scacciare quel buio che ogni tanto cerca di spegnere la tua luce
– una bussola che punta sempre al tuo nord: quello in cui sei da quando sei nato
– scatole di sorrisi a pila, da offrire senza ritegno a chiunque, ovunque
– un diario per scrivere la parola grazie a tutti coloro che hanno attraversato la tua vita prendendosi le tue gioie e pene come fossero le loro
Lo zaino è pieno ma leggero. Il viaggio sarà leggero ma pieno.