Di una brama
non ti fidi.
Brulica
operosa
nelle budella.
Dipinge curve
tortuose
nel ventre.
Metti parole tutt’intorno,
ma è recinto
debole.
Vuole
cedere,
cadere,
soccombere.
È famelica,
ma ciò che ingoia,
sazia anche te.
Brama

Di una brama
non ti fidi.
Brulica
operosa
nelle budella.
Dipinge curve
tortuose
nel ventre.
Metti parole tutt’intorno,
ma è recinto
debole.
Vuole
cedere,
cadere,
soccombere.
È famelica,
ma ciò che ingoia,
sazia anche te.
[Nudo disteso 1982 Renato Guttuso ]
A cosa pensi,
principessa voluttà,
mentre ti solchi?
Forse nella tua mente
quel palmo
tiepido,
morbido,
è un posticcio delle mie labbra.
Possibile,
che quelle dita,
curiose e irriverenti
siano le mie?
Magari,
quel movimento,
quegli spasmi,
prendono il ritmo
dei nostri respiri
intrecciati.
Forse…
Possibile…
Magari…
Il pomeriggio
pigro,
afoso,
mi avvolge e
confonde.
Sono io nella
tua fantasia,
o tu nella mia?
AD
Con gli occhi mi hai ingoiato,
ancora prima che con le labbra.
Sul mio ventre
i tuoi capelli hanno ballato,
al ritmo dei miei respiri.
E li hai condotti
quei respiri,
come la mano sicura dell’aviatore
con la cloche.
Sdraiato,
crocifisso al mio desiderio,
nella tua mano muoio,
nella tua bocca risorgo.
Gioiose eruzioni di me
hai accolto,
contenuto,
trattenuto dentro di te.
Come il ventre della terra,
la lava calda.
[Autoritratto Renato Guttuso e Marta Marzotto]
Ora la schiena,
tavola liscia e sinuosa.
Prima il tuo seno,
punte di spillo sul mio petto.
Ora un sole rosa
tramonta dietro un lembo di stoffa.
Prima due sode natiche
contenevano vibrazioni e tumulti.
Ora vestiti maleducati coprono
ciò che la passione aveva liberato.
Ora vai,
mentre prima venivi.
[Donna in piedi – Renato Guttuso ]
Ti mangerò perché ho fame.
Di sapore acre
di mare esotico.
Di tiepida carne
cotta al sole del desiderio.
Di piccoli sorsi
dissetanti di voluttà.
Ti mangerò per
digerirti,
assimilarti,
sintetizzarti.
Portarti via con me.
[Nudo fra le siepi – Renato Guttuso]