Buchi

Dove era la terra scavata ora una pozza d’acqua si accomoda cheta.

Una parola cancellata lascia un segno ancora più indelebile sul foglio.

Buchi si aprono nella pelle ferita, e richiusi lasciano cicatrici che parlano.

Nelle mani con cui copri il viso buchi lasciano passare fili di luce.

Pezze di parole e sorrisi su tessuti di anima lisi e sfilacciati.

Buchi in cui sei caduto e ci resti finché il vento sarà andato.

Buchi sulle tue guance sorridenti coprono gli spazi della mia memoria sfaldata.

Ora esco dal buco…

Spazio vuoto

Una domanda che non anela nessuna risposta.

Un eco rimbomba circolare mentre si allontana.

Sospeso fra una nota e l’altra nella melodia che ti racconta.

Falso ricordo di esistere da sempre.

La mano collassa sul tavolo in attesa di parole che non vogliono concedersi.

Ed un perdono non sarà ottenuto.

L’anima non si acquieta come una bruciatura sotto acqua fredda.

Arredare il vuoto per abitarlo, ecco cosa fare.

Il vuoto e il pieno

Non so pensare ad uno senza l’altro: il vuoto ed il pieno.

L’onda che arriva e riempie il bagnasciuga, e poi si ritira come una carezza che si fa attendendere.

La terra piena ed il cielo vuoto, in un abbraccio incollato da sempre e per sempre.

Un palloncino gonfiato a cercar risate, ed un polmone svuotato ma pieno di felicità.

Un amore a cui una vita ha fatto spazio, che ha riempito, e poi lasciato il vuoto  

Un’intuizione che cresce, espande, diventa un idea e satura la testa creativa. 

Un’ossessione che si insinua in affratti cavi e sottili di dolore, ed una esistenza che si svuota di voglia di essere lì. 

Note che riempiono, pause che svuotano. Intricata relazione nello spazio e nel tempo che è la musica…che riempie.